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Roma, multe via di Portonaccio: accolti due ricorsi. Il Comune deve pagare le spese

Pubblicato in Rassegna Stampa Venerdì, 20 Ottobre 2017 21:54

LA REPUBBLICA -

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Lo ha deciso il giudice di Pace. Ma sono centinaia gli automobilisti che si sono opposti alle oltre 300mila sanzioni elevate da maggio, per un totale di 23 milioni di euro

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Il giudice di Pace ha accolto due dei ricorsi contro le multe per la nuova preferenziale di via di Portonaccio e ha condannato il Comune a risarcire le spese legali agli automobilisti sanzionati, un 41enne e una 55enne, che hanno collezionato rispettivamente otto e due multe. Ma di ricorsi per le multe su quella corsia ne sono stati presentati centinaia a fronte di circa 300mila multe, elevate da maggio a giugno, per un ammontare di 23 milioni di euro, per i quali si attendono le sentenze.

 

La storia della corsia prefenziale di via di Portonaccio, in direzione Tiburtina, è un tasto dolente per la Capitale: la strada è stata aperta il 20 aprile ma dal 2 maggio è dotata di telecamere, senza però una segnalazione adeguata. O almeno questo contestano i cittadini che stanno procedendo con i ricorsi. L'installazione della videosorveglianza, precisano dall'associazione Avvocato del Cittadino, che ha rappresentanto i due automobilisti che hanno vinto il ricorso, "non è stata preventivamente comunicata ai cittadini e la segnaletica orizzontale e verticale è totalmente inadeguata e invisibile, in spregio alla normativa vigente". Questo fino all'11 luglio, quando di notte "le strisce - continuano dall'associazione - sono state ridipinte ma tuttora, la nuova segnaletica orizzontale non è adeguatamente accompagnata da un'idonea segnaletica verticale che presenta delle dimensioni totalmente incompatibili con la tipologia della carreggiata ove insiste".

 

"Abbiamo saputo oggi della vittoria", dice Emanuela Astolfi, presidente di Avvocato del cittadino. "I professionisti che, con enorme impegno, per la nostra associazione stanno seguendo l'azione collettiva relativa alle multe di Portonaccio hanno lavorato da mesi nel caos - ha aggiunto -, ricevendo anche 50 persone al giorno ed è una grande soddisfazione per noi questo primo risultato. Vedremo col tempo se sarà confermato l'orientamento espresso con questa prima sentenza, questo è senza dubbio un buon risultato, tuttavia ogni giudizio ha una vita a sè e nulla è scontato", conclude Astolfi.

 

Diverse, in questi ultimi mesi, le polemiche sul tratto di strada che è diventata anche un caso politico. Il vice presidente della Camera dei deputati e parlamentare di Fi, Simone Baldelli, chiede un'ispezione ministeriale sul posto per accertare le condizioni della segnaletica mentre Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi-An in Campidoglio, che la definisce "corsia preferenziale fantasma", minaccia l'esposto alla Corte dei Conti. "Grazie anche alle denunce di Fratelli d'Italia - spiega Ghera - il tribunale rende giustizia ai romani che hanno percorso la preferenziale non debitamente segnalata dal Comune e diventata grazie ai grillini la corsia più cara del mondo. Certamente è una prima sentenza ma vista la valanga di ricorsi direi che per i 5 Stelle si mette male - aggiunge -. Se adesso l'amministrazione dovesse essere condannata per tutti i ricorsi quanto costerà alle casse comunali? Sicuramente una cifra astronomica, valuteremo la possibilità di presentare un esposto alla Corte dei Conti".

 

Fa eco Simone Baldelli che giudica le sentenze "un'ottima notizia per gli automobilisti". "Stigmatizzo - sottolinea - il comportamento dell'amministrazione Raggi che non ha voluto fare alcun atto di annullamento delle sanzioni, e quello del governo, che, pur investito della vicenda,
se ne è sostanzialmente lavato le mani". Per Marco Palumbo, consigliere capitolino Pd i cinquestelle "negano l'evidenza degli errori" parlando di "una vicenda che ha dell'assurdo per l'ottusità di una compagine alla guida del Campidoglio incapace di retrocedere anche di fronte all'evidenza di contravvenzioni elevate ad automobilisti incolpevoli. I cittadini costretti a pagare e fare ricorsi per avere giustizia".