Giovedì, 28 Marzo 2024

AVVOCATO DEL CITTADINO: AUMENTO DI SEPARAZIONI CONSENSUALI NELLA CAPITALE. E SUI MOTIVI, IMPAZZANO I LUOGHI COMUNI

Roma, 13 novembre 2012 - In tempo di crisi, dilaga il fallimento e la disillusione anche e soprattutto in ambito familiare: nell'ultimo anno e mezzo è raddoppiato il numero di coniugi che si rivolgono all'associazione capitolina "Avvocato del Cittadino" per separarsi. E di separazione consensuale si parla, spesso anche nelle situazioni più controverse: non ci sono soldi per farsi la guerra per anni, si cerca e si trova l'accordo. In alcuni casi si va dal giudice da soli, in altri la coppia si avvale di un solo avvocato che mette d'accordo le due parti.

Se questo "ammorbidimento" nella procedura sorprende, lo stagnarsi nei luoghi comuni delle motivazioni che portano alla fine dei matrimoni sbalordisce: donne giovani, straniere e accomodanti sono il movente dei mariti. Mentre i consorti che hanno un lavoro autonomo, in preda ai debiti, sono i rifiutati dalle mogli.

Le storie si ripetono, così come gli epiloghi: "Sono più le donne, dai 50 ai 60 anni, che chiedono la separazione - fa sapere Avvocato del Cittadino - Vengono all'associazione disperate e vogliono chiudere il rapporto coniugale perché sentono lesa la loro dignità. Sono arrabbiate. I loro mariti, sempre più spesso cercano emozioni fuori dalla vita di coppia e nella maggior parte dei casi le trovano nei viaggi di lavoro. O nelle pause pranzo, con donne spesso giovani e straniere, nella quali ritrovano quella dolcezza e compiacenza che nel rapporto di coppia non esiste più".

 

Per i mariti che invece si rivolgono ad Avvocato del Cittadino è diverso: in loro c'è una doppia delusione. Non solo sentono ferito il loro orgoglio, ma spesso, insieme al dolore dello scioglimento della famiglia debbono anche sopportare la morsa della difficoltà economica. Del tirare avanti fino al termine del mese. "In questi casi - dice Emanuela Astolfi, presidente dell'associazione - sono più i giovani, i trentacinquenni neosposi a volersi separare. Le donne non riescono a sopportare le difficoltà, i periodi di peggioramento economico. Litigano in continuazione con i mariti che disperati si rivolgono a noi e con enorme frustrazione ci chiedono consigli su come tutelarsi, cercano il modo più indolore per far finire la coppia. E il tasto più dolente, è che in questi casi, si sciolgono famiglie con figli neonati".