Martedì, 19 Marzo 2024

ALZHEIMER-RSA: REGIONE LAZIO CONDANNATA A PAGARE OLTRE 250 MILA EURO ALLE FAMIGLIE, VITTORIA DI AVVOCATO DEL CITTADINO ASSOCIAZIONE ASTOLFI

ALZHEIMER VITTORIAOggi 3 sentenze del Tribunale di Roma che accolgono le domande proposte da familiari dei pazienti assistiti dai legali dell’Associazione Astolfi

 


Il Tribunale di Roma - con le sentenze n. 3978/2021, 3982/2021, 3976/2021, notificate oggi ai legali di Avvocato del Cittadino Associazione Astolfi, avvocati Emanuela Astolfi e Francesco Felici, che hanno assistito i familiari dei malati di Alzheimer nella lunga lotta per il rimborso delle rette pagate alle RSA per la degenza dei loro cari  - ha condannato la Regione Lazio a pagare ai figli dei pazienti, rispettivamente 87.911,34 euro, 103.117,14 euro e 75.674,15 euro, oltre a interessi legali.

 

QUAL E’ LA SITUAZIONE PER LE FAMIGLIE- Chi ha un familiare malato di Alzheimer o demenza grave è purtroppo, in molti casi, costretto a ricoverarlo presso una RSA, ossia una residenza sanitaria assistenziale, che fornisce prestazioni sia sanitarie che alberghiere. Mentre le prime sono pagate dalla Regione (nel Lazio circa 1.890,00 a paziente), le seconde sono a carico del cittadino (il calcolo della compartecipazione è in base all’Isee che cumula anche il reddito dei figli non inclusi nel nucleo familiare). Avvocato del Cittadino, nel 2016, ha ottenuto la prima sentenza positiva al Tribunale di Roma, la n.  14180/2016, che ha riconosciuto come totalmente a carico del servizio sanitario regionale le cure in favore di un paziente malato di Azheimer dal momento che, la peculiarità della malattia, rende impossibile la distinzione tra prestazioni socio-assistenziali e sanitarie; tutto è di rilievo sanitario. Da questo primo successo giudiziario è partita l’azione collettiva di Avvocato del Cittadino Associazione Astolfi: 38 giudizi in Italia.

LE TRE PRONUNCE DI OGGI rappresentano una vittoria clamorosa e che rende giustizia ai familiari costretti a pagare fino a 1.890,00 euro al mese per garantire le cure ai loro cari malati di Alzheimer o “demenza senile diversa da morbo di Alzheimer” che necessitano di assistenza continua presso strutture specializzate, le RSA appunto. In tutti e tre i casi seguiti da Associazione Astolfi, i figli hanno agito nei confronti del SSR, dunque la Regione Lazio, per richiedere il rimborso di quanto versato a titolo di quota alberghiera per la degenza dei loro genitori, e non si tratta di cifre trascurabili, addirittura, una signora ha ottenuto il diritto al pagamento di 103.117,14 euro (oltre agli interessi legali a decorrere dai singoli pagamenti) ossia della somma che complessivamente ha dovuto pagare a titolo di quota alberghiera per il ricovero dell’anziana madre, prestazione riconosciuta dal Giudice di rilievo sanitaria e dunque a carico del servizio sanitario nazionale. Il nodo è proprio questo, la natura delle prestazioni : l’attività prestata in favore di soggetto gravemente affetto da morbo di Alzheimer o demenza grave ricoverato in una residenza sanitaria assistenziale riceve un’assistenza di natura prevalentemente sanitaria, quindi di competenza del Servizio Sanitario Nazionale, ai sensi dell’art. 30 della legge n. 730 del 1983, non è quindi legittima la richiesta di compartecipazione alla retta per le prestazioni assistenziali. Sul punto, si legge infatti in tutte le tre sopra citate sentenze notificate “In realtà è evidente che si è in presenza di prestazioni socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria, dove la componente sanitaria non solo è strettamente correlata a quella socio assistenziale, ma è addirittura prevalente, perché in difetto di assistenza continua sarebbe in pericolo la stessa sopravvivenza del paziente”.

 

LA SODDISFAZIONE DI AVVOCATO DEL CITTADINO ASSOCIAZIONE ASTOLFI - “Siamo felicissimi per le famiglie che finalmente hanno ottenuto giustizia – spiega l’avv Emanuela Astolfi -   sono oramai 4 anni che combattiamo, con il fervore richiesto da questo tipo di battaglie. Abbiamo ottenuto il riconoscimento del rilievo sanitario delle attività socio-assistenziali prestate in favore dei malati di demenza grave. Non è finita qui: abbiamo ancora più di 30 giudizi pendenti in tutta Italia, conosciamo la storia e le sofferenze di tutti gli attori, c’è chi deve scegliere mensilmente se pagare la retta per il genitore malato o se mantenere la propria di famiglia, purtroppo sono richiesti sacrifici pesantissimi ai parenti dei malati Alzheimer, c’è infatti anche chi non paga da mesi le fatture delle RSA, fatture altissime che nella maggior parte dei casi sono sui 1.900,00 euro. Siamo davvero soddisfatti per le tre sentenze di oggi”
L’associazione romana rimane a disposizione di chi ha la necessità di far analizzare il proprio caso (tutta Italia) per un’azione legale di rimborso delle rette pagate alle RSA: è possibile fissare un appuntamento chiamando allo 06.45433408 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.