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Denuncia L´Associazione Avvocato del Cittadino: per un bambino di due anni quasi un anno per una visita oculistica

Pubblicato in Rassegna Stampa Lunedì, 11 Marzo 2013 11:05

ROMA SALUTE NEWS - 11 marzo 2013 -

Liste d’attesa per i bimbi

“Se ha fretta, il primo posto disponibile è il 7 giugno a Santa Marinella. Se invece non è urgente, possiamo fare il 3 dicembre a Roma”.Così, con una risposta secca, il Cup dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù gela le speranze di una giovane mamma che, ricetta alla mano, cerca di prenotare una visita oculistica per il suo bimbo di due anni. La ragazza, una dei soci fondatori dell’associazione di solidarietà sociale Avvocato del Cittadino, ha subito deciso di denunciare e soprattutto diffonde- re la vergognosa situazione attraverso l’organizzazione. Come è possibile che per una visita oculistica pediatrica nella propria città in una struttura prettamente dedicata ai bambini, si debba aspettare quasi un anno? Anche chiamando il Recup, l’operatrice avverte che per i bambini così piccoli, solo alcune strutture offrono il ser- vizio richiesto: l’alternativa è prenotare la prima visita oculistica disponibile presso una qualunque struttura sanitaria e poi chiamare per sapere se i medici sono specializzati anche per i bimbi così piccoli. Eppure quello alla salute è uno dei diritti fondamentali del nostro ordinamento, garantito dall’art.32 della nostra Costituzione. Alla luce di queste situazioni, suona quasi beffardo quanto si legge sul sito del Ministero della Salute: “I bambini hanno il diritto di godere del miglior stato di salute possibile e di poter accedere a cure sanitarie appro- priate, condizione essenziale in tutte le fasi della vita, in particolare per l’età evolutiva”. Un bambino a due anni non parla, o comun- que usa un lessico comprensibile alla sola famiglia,non riesce a decifrare i suoibisogni. Per lui lo fanno i suoi genitori ed il suo pediatra che a loro volta hanno bisogno di un sistema sanitario che sia tempestivo. Efficace. Edinamico. “Mi sono già occupata dell’odissea delle liste d’attesa perle donne incinte a cui al Recup venivano proposte prenotazioni di ecografie morfologiche addirittura dopo la data del parto – dice Emanuela Astolfi, presidente di Avvocato del Cittadino – Ma ora, farlo per un bambino, è addirittura peggio! E’ assurdo aspettare quasi un anno per una visita di controllo in un ospedale specializzato della propria città. Ma la cosa giusta è denunciare queste situazioni ed allo stesso tempo darsi da fare. E’ anche possibile, se i tempi sono eccessivi, ricorrere alle strutture private e poi chiedere un risarcimentodi quanto speso, previa richiesta alla Asl di competenza. Simona Barbato