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Disabili: assistenza indiretta a rischio per chi ha difficoltà economiche. Avvocato del Cittadino: al via azione collettiva

Avvocato-del-Cittadino, insieme alle famiglie di alcuni ragazzi disabili romani, sta organizzando un'azione collettiva contro la modifica della procedura del rimborso per l'assistenza domiciliare indiretta (S.A.V.I. - Servizio di Aiuto per la Vita Indipendente)

 

COSA STA ACCADENDO – Chi usufruisce del servizio Savi percepisce un contributo dal Comune di Roma per assumere alle sue dipendenze un operatore che lo aiuta a svolgere le normali attivita'; della vita quotidiana (lavarsi, mangiare, uscire di casa, ecc). La circolare n. 2268/13 dell'amministrazione capitolina prevede la stabile e regolare corresponsione mensile del contributo alle famiglie o alle persone disabili ogni 10 de mese. Secondo la nuova procedura, invece, i disabili dovrebbero anticipare il pagamento della retribuzione in favore degli assistenti domiciliari e, solo dopo aver presentato la rendicontazione (le buste paga) al Municipio di competenza, ricevere il contributo. Questo significa escludere dal servizio SAVI tutte le persone che non hanno alcun reddito o hanno un reddito appena sufficiente per il proprio sostentamento. Le famiglie con maggiori difficolta'; economiche rischiano di essere tagliate fuori dal servizio : “E’ ovvio che una che una famiglia o una persona con disabilità, spesso indigente, non dispone della possibilità economica di retribuire in autonomia un assistente. Se così fosse non chiederebbe aiuto al servizio pubblico che infatti richiede la presentazione dell'Isee per il servizio - fanno sapere le famiglie coinvolte ad Avvocato del Cittadino – ora ci chiedono di presentare le buste paga degli operatori ogni mese pena la sospensione o un ritardo ulteriore dei pagamenti”.

 

AZIONE COLLETTIVA – La negazione dell'assistenza e' una discriminazione. "Avvocato del Cittadino sta raccogliendo le adesioni ed organizzando, con l’aiuto delle famiglie interessate, un’azione collettiva per chiedere l’accertamento dell’attività discriminatoria posta in essere dal Comune di Roma anche alla luce di quanto previsto agli artt. 2 e 5 della convenzione Onu sui diritti umani delle persone con disabilità, per ciò che riguarda il ragionevole accomodamento, ossia quegli adattamenti necessari ed appropriati al fine di garantire alle persone con disabilità il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali sulla base dell’ eguaglianza con gli altri” dice Emanuela Astolfi, presidente dell’associazione. Tutti gli interessati possono contattare Avvocato del Cittadino attraverso il sito www.avvocatodelcittadino.com o alla email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.