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AVVOCATO DEL CITTADINO: SFRUTTATI SUL LAVORO, PARTE QUARTA

Ai precedenti capitoli, raccontati lo scorso anno, se ne aggiungono sempre di nuovi e più tristi, e la storia degli “sfruttati sul lavoro” sembra non finire mai. Lo Sportello Lavoro dell’associazione Avvocato-del-Cittadino è inondato di storie di persone disperate, costrette a dimettersi perché non ricevono la retribuzione. Storie tutte uguali, dallo stesso sapore: quello della disperazione. Ma anche della rabbia: come si può andare a lavorare senza essere pagati? Come si può chiedere al datore di lavoro lo stipendio come se fosse un favore?

 

C’è chi fa il fornaio, chi la barista. Chi lavora da pochi mesi come segretaria. Chi come muratore. C’è anche chi ha 50 anni ed è assunto da cooperative che retribuiscono“un mese si e tre no” per alzarsi alle 6,00 di mattina ed andare a pulire le camere degli alberghi. E con quei soldi ci deve mantenere la famiglia! .

“Sono storie di rabbia – dice Emanuela Astolfi, presidente dell’associazione – Storie di angoscia: non retribuire un lavoratore vuol dire calpestare la sua dignità.

 

Ma anche se è difficile, è importante non farsi piegare: noi consigliamo sempre ai lavoratori di denunciare all’Ispettorato del Lavoro, anche in forma anonima, il lavoro nero, l’omesso versamento di contributi, la mancata corresponsione della retribuzione e le anomalie in busta paga. Siamo inoltre a disposizione di tutti coloro che hanno bisogno di sostegno con il nostro Sportello Lavoro, attivo tre volte alla settimana presso la nostra sede romana, in via dei Fulvi n. 49”

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