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Gianfranco da Torino

Per voci di citta'- Conosco la vostra associazione solo tramite Facebook, ma quello che fate mi piace e mi piacciono le notizie che condividete. per questo ho la voglia, anche io, di partecipare alla vostra splendida iniziativa, inserendomi nello spazio dedicato ai lettori sul vostro sito.

Mi inserisco raccontandovi una storia, quella di un padre a cui, sentenze inique, hanno tolto la dignità. Sono un lavoratore dipendete. Al tempo, quando fui assunto, considerai positivissima l'idea di avere uno stipendio fisso. Non sapevo che poi, mogli arpie, avrebbero sfruttato tutto ciò per spennarmi proprio come un pollo. Io non guadagno moltissimo: circca 2000 euro netti al mese. Eppure due giudici mi hanno condannato a pagare per i miei figli e mia moglie 1200 euro al mese. Io farei di tutto per i miei figli, Ma 1200 euro, per me, voglino dire campare con 800 euro. Come faccio io a mantenere una mia dignità davanti agli occhi dei miei ragazzi quando mi vengono a trovare. Diventa difficile portarli al cinema. Offrirgli la cena. Insomma, fare tutte le normali cose che padre e figlio fanno insieme.

Desidero pubblicare la mia storia, perchè non voglio smettere di lottare per la mia libertà e per i miei figli. E credo che almeno diffondere e comunicare i propri malesseri, chissà, in qualche modo serva. Almeno a sentirsi più leggeriù

Gianfranco